UN DATO E' OPEN QUANDO...

Gli Open Data sono dati pubblici in formato aperto e accessibili a tutti i cittadini, senza licenze di copyright o altri limiti legati all’utilizzo, che permettono di rendere l'amministrazione trasparente e aperta. In riferimento al termine “open”, un contenuto o un dato viene definito aperto se chiunque ha la possibilità di utilizzarlo, riutilizzarlo e distribuirlo, ed è al massimo soggetto alla richiesta di attribuzione e condivisione nel medesimo modo.

Perché un dato si possa definire aperto deve presentare tre caratteristiche principali:

  • Disponibilità: i dati sono disponibili e sono associati ad una licenza che ne permette l’utilizzo da parte di chiunque, anche per finalità commerciali.

  • Accessibilità: i dati possono essere fruibili tramite tecnologie della comunicazione ed informazione. Le reti telematiche di accesso possono essere sia pubbliche che private.

  • Gratuità: i dati, salvo casi eccezionali da definire con atto dell’Agenzia per l’Italia Digitale, sono resi disponibili gratuitamente o saranno disponibili ai costi marginali sostenuti per la loro divulgazione.

Gli Open Data, inoltre, devono essere:

   
   
  • Completi: i dati devono presentare tutte le componenti che permettano la loro esportazione, l’utilizzo online e offline, la loro integrazione ed aggregazione con altre risorse, la loro diffusione in rete.

  • Primari: i dati devono essere disponibili in maniera sufficientemente granulare, affinché possano essere integrati ed aggregati con ulteriori dati e risorse da parte degli utenti.

  • Tempestivi: l’accesso e l’utilizzo dei dati da parte degli utenti deve essere rapido ed immediato.

  • Accessibili: i dati devono essere resi disponibili su piattaforme non proprietarie, senza sottoscrizioni di contratto, pagamento, registrazione o richiesta affinché possano essere accessibili al maggior numero possibile di utenti. È pertanto preferibile l’utilizzo del protocollo Hypertext Transfer Protocol (HTTP).

  • Leggibili da computer: i dati devono essere accessibili in modo automatico dal computer per garantirne il libero accesso e, soprattutto, per permettere agli utenti di utilizzarli ed integrarli.

  • In formati non proprietari: i dati non devono essere controllati in modo esclusivo da alcuna entità e pertanto devono essere codificati in formati aperti, pubblici e possibilmente con codifiche semplici e maggiormente supportate.

  • Liberi da licenze che ne limitino l’uso: i dati non devono essere caratterizzati da licenze che ne limitino o impediscano l’utilizzo, la diffusione e la distribuzione.

  • Riutilizzabili: gli utenti che vorranno fruire dei dati disponibili dovranno essere messi nella condizione di poterli riutilizzare ed eventualmente integrare.

  • Ricercabili: gli Open Data devono essere facilmente identificabili in rete attraverso archivi o cataloghi indicizzabili dai motori di ricerca.

  • Permanenti: le caratteristiche ed i principi elencati finora devono essere permanenti nel corso dell’intero ciclo di vita del dato.

Definizioni utili e termini generalmente utilizzati nell'ambito dell'Open Data

  • Dataset: “Una collezione di dati, generalmente riguardanti una stessa organizzazione, che vengono erogati e gestiti congiuntamente” (Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione).

  • Metadato: “È un’informazione che descrive un insieme di dati. Nell’ICT, i metadati descrivono in modo strutturato le proprietà dei dati. I metadati possono essere utilizzati anche per consentire un impiego funzionale dei documenti nell’ambito di un determinato sistema informativo. L’indicizzazione con uno schema di metadati omogeneo consente l’interoperabilità anche tra tipi di risorse diverse” (Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione).

  • Open Government (Governo Aperto): “modello di amministrazione che cerca di rendere procedimenti e decisioni più trasparenti e aperti alla partecipazione dei cittadini” (open.gov.it).

  • Open Data (Dati Aperto): “un contenuto o un dato si definisce aperto se chiunque è in grado di utilizzarlo, ri-utilizzarlo e ridistribuirlo, soggetto, al massimo, alla richiesta di attribuzione e condivisione allo stesso modo” (Open Knowledge Foundation).

  • Riutilizzo: “l'uso del dato di cui è titolare una pubblica amministrazione o un organismo di diritto pubblico, da parte di persone fisiche o giuridiche, a fini commerciali o non commerciali diversi dallo scopo iniziale per il quale il documento che lo rappresenta è stato prodotto nell'ambito dei fini istituzionali” (art. 2, c. 1, lett. e), D. Lgs. 36/2006).

  • Titolare del dato: “la pubblica amministrazione o l'organismo di diritto pubblico che ha originariamente formato per uso proprio o commissionato ad altro soggetto pubblico o privato il documento che rappresenta il dato” (art. 2, c. 1, lett. e), D. Lgs. 36/2006).

I metadati raccolti ed esposti dal catalogo dati.gov.it confluiscono poi nel catalogo del Portale europeo dei dati. Per evitare ridondanze, è stata prevista, in linea generale, l’adozione di una policy, condivisa dalla maggior parte dei paesi comunitari, in base alla quale il portale europeo raccoglierà i dati solo dal catalogo nazionale.

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